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domenica 14 settembre 2008

Ultimo mese a Cambridge

La mia scrivania e' ancora piena di fogli, biglietti ATM e libri.  E i libri, soprattutto i libri, sono aumentati a dismisura recentemente. Il pianoforte e' ancora li' e non so che fine fara'. Quattro computer (quelli che ho sotto la scrivania) sono veramente troppi per un trasloco, anche loro hanno un destino incerto.
Lettere dalla banca, contratti di lavoro, payslips: definizioni legali della mia vita che non posso non portare con me. E poi ci sono i vestiti, quelli nuovi, quelli vecchi, quelli comprati a Milano, quelli per le cene formali ai College.
Non so di quante valigie ho bisogno per portare tutto. Ma ho la voglia e la gioia di trasferirmi.

Svuotando la mia camera mi sembra di condensare in oggetti il ricordo della mia vita qui. E l'impressione e' strana: Cambridge nel quotidiano non l'ho vissuta troppo bene ma a vederla cosi', adesso, capisco che questo e' stato uno dei periodi piu' importanti della mia vita. Anche perche' e' in questi undici mesi che e' nato il motivo per cui sto andando via.

Mia delicatissima Antonella, stiamo andando a vivere insieme. Il periodo di transizione sara' complesso (ma non difficile), sballottolato come saro' tra Inghilterra e Italia, ma in uno o due mesi le cose saranno molto piu' lineari.
La nostra nuova vita sta prendendo forma. E non c'e' bisogno di sforzarsi per vederla.
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