Battito accelerato, fiato corto, pensieri a mille. Energia zero. Un'inquietudine assurda, profonda, sottile sottile.
Di un'elettricità che ti lascia scarica.
Mi ci vorrebbero queste
due meravillie qui:
(per entrambe, faccio un inchino di gratitudine infinita a
Emilie Boudet )
6 commenti:
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:* grazie suzy. Un pranzo con un'amica in un posto con le tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi e tante lampadine ovunque, mi ha rimesso un po' in sesto..
Ora speriamo di resistere e non lasciar tornare l'apnea di prima...
cara, considera i vantaggi dell'andare in apnea a Mi, con tutto il piombo che altrimenti respireresti ;)
ienaRì, ma da quanto nn facevo un giro sul tuo blog? non me lo ricordavo più...
Il problema di Milano (e del lavoro qui) è che il piombo lo respiri proprio quando ti senti in apnea, quando smetti di respirare. E' una lunga storia, ti spiegherò.
Baci, ma tanti eh!
*a
verrà il giorno in cui una sana ciaciata ci aiuterà a inserire le tessere mancanti nei rispettivi mosaici, nel frattempo è bello sapere innanzitutto che SEI TORNATA, figuriamoci A RESPIRARE.
immagino un bel brindisi con bicchieri colmi d'aria doc. prosit!
che bello il tuo bicchiere (d'aria doc) MEZZO PIENO! yuppi, è vero! :) devo essere già contenta di quello :) hai ragione, syl, il Sud rende saggi?
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