"Ma io non voglio andare dove c'e` gente matta!" disse Alice.
"Oh non ne puoi fare a meno, - disse il Gatto, - qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta."
"Come sai che io sia matta?" domandò Alice.
"Tu sei matta, - disse il Gatto, - altrimenti non saresti venuta qui."
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giovedì 11 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
domenica 30 novembre 2008
e chi l'avrebbe mai detto???
10 anni dopo!!
oddio, strani effetti la domenica mattina...
però Safari "rieditata" per il covo di bolscevichi, un canto generale di protesta all'Italia..
"come l'areo del cavaliere che lo porta in giro a fare ste figure
ci prendono in giro pure gli eschimesi
che c'hanno il buio che dura sei mesi
ma il resto dell'anno loro c'hanno il sole
e invece qui da noi c'è sta cappa scura
la strategia della paura
paura del diverso e dell'uguale
della befana e di babbo natale"
e poi...
... amore mio, ma sei proprio tu!!! :)
che si fa per amore.. pure un post con Jovanotti!
vabbè, "pensiamo positivo" e mentre dormi nel nostro letto, ti guardo e.. "sei come la mia moto, sei proprio come lei" :)
venerdì 28 novembre 2008
sotto la più grande nevicata che abbia mai visto, leggo... ed è subito maggio
Ai miei occhi, ci sono pochi spettacoli naturali emozionanti quanto le nuove file di piantine di verdure che emergono dalla terra primaverile come una cittadina rigogliosa. Amo l'alternanza del verde tenero e delle zolle rivoltate scure e grasse, l'ordine geometrico di quel riquadro di terra che è un orto in maggio [...]
Michael Pollan, LA BOTANICA DEL DESIDERIO. Il mondo visto dalle piante, il Saggiatore
martedì 25 novembre 2008
ancora sulle balene (visto che continuano tempeste in tazza grande...)
Moby Dick non è soltanto il mirabile romanzo che tutti sanno: è un libro 'totale', dove la Balena ("the Whale") sta appunto per il tutto ("the Whole"). Così è una cronaca di avventure marine e un trattato esoterico, un epos dell'orrore e della meraviglia, un libro arioso e un'enciclopedia. In Italia, quest'opera inesauribile ha avuto la sorte di essere tradotta per la prima volta da uno dei nostri piu' importanti scrittori: Cesare Pavese. E si tratta di una traduzione che ebbe una notevole influenza su Pavese stesso e tutta la cultura italiana dei suoi anni.
Massimo Bacigalupo, Le talpe di Moby Dick
UNA TAZZA DI MARE IN TEMPESTA (come me certe mattine)
- Nella fantascienza arcaica succedeva spesso che uno scienziato mosso dalle peggiori intenzioni escogitasse un raggio, o qualche altra diavoleria, in grado di ridurre uomini e cose a fattezze minuscole. Forse alcune di quelle formule sono finite in mano a Roberto Abbiati, e forse Abbiati - scenografo, e regista di se stesso - ha deciso di sperimentarle su uno degli esseri più smisurati che abbiano mai posseduto l'immaginazione occidentale: Moby Dick. Di fatto, ha costruito una bizzarra macchina teatrale - una scatola di quattro metri per due, che contiene quindici spettatori - usando la quale il suo Ismaele racconta di Ahab, della Balena, e di quasi tutto il resto. Ma lo fa in quindici minuti. A colpire, qui, non è solo il tentativo di raccontare una vicenda enorme nel minore spazio e nel più breve tempo possibili - anche perché questa sembra essere una fantasia ricorrente, che ha sedotto autori come Stephen King e John Huston, Orson Welles e Joseph Cornell. A stupire è piuttosto il sortilegio di cui, percorrendo questo curioso libro, finiamo per cadere vittime. Dopo essere entrati nello spettacolo descritto dal racconto di Codignola e dai disegni di Abbiati, infatti, ci ritroviamo a esplorare un mondo in miniatura, ma completo in ogni sua parte: e scopriamo con una certa meraviglia di desiderare tutto, tranne l'antidoto capace di riportarci alle dimensioni usuali.
sabato 22 novembre 2008
giovedì 20 novembre 2008
FUTURismi. Galimberti docet.
mercoledì 19 novembre 2008
Tempo a casa.. web-tv!
“Se è vero che siamo ciò che mangiamo,
io voglio mangiare solo cose buone”
Remy in Ratatouille
bellissima inchiesta di Report:
www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E74752,00.html
la busta di plastica che e che occhio e croce costa più del prezzemolo stesso
martedì 18 novembre 2008
giornata a casa.. invasioni barbariche reloaded
«Da solo. Il titolo [...] Le cose che ti riguardano da vicino, le cose grandi, anche le relazioni, tutto va affrontato uno a uno [...]
L'inverno scorso ho sentito molto il bisogno di inverno. Perchè l'inverno è la stagione degli spettri, della resa dei conti, come nel racconto di Dickens,facciamo i conti con chi siamo, con chi siamo stati»
ancora Muriel Spark - Atteggiamento sospetto - Adelphi
«Per esempio, sempre verso la prima metà del secolo, una libreria mi aveva scritto per chiedermi i soldi che le dovevo [...] A quei tempi, avevo debiti con parecchi librai, alcuni più clementi di altri. [...]
Avevo una smania per i libri; quasi tutte le mie fatture erano di librai. Possedevo un volume rarissimo che cedetti a un'altra libreria a saldo del mio conto, perché non sono certo una bibliofila; i libri non mi interessavano per la loro rarità, ma per il loro contenuto.
Spesso prendevo i libri in prestito dalla biblioteca, ma sono sempre andata in libreria, dove, bramosa di possedere, che so, le Poesie complete di Arthur Clough o una nuova edizione di Chaucher, attaccavo discorso col libraio e aprivo un conto.»
"IN - I" [ www.akramkhancompany.net ]
Juliette Binoche e Akram Khan, la danza è un abbraccio.
«L'attrice francese e il ballerino anglo-indiano insieme in [...] "In-I" ("dentro" e "io"), lo spettacolo forse più atteso e attraente del Romaeuropa Festival 2008 [...].
I partner si muovono e parlano dentro la bella scenografia di pura luce riflessa su un telo con cambi di colore uniformi di Anish Kapoor.
Muriel Spark - Atteggiamento sospetto - Adelphi
Fu quello l'ultimo giorno di tutta una fase della mia vita; ma allora non lo sapevo.
Rimasi seduta [...] a scrivere la mia poesia finché ci fu sole.
[...]
Mi rendevo conto che c'era un demone in me che gioiva nel vedere le persone per quello che erano, e sempre di più, e sempre di più.
[...]
Fleur era il nome che mi era stato perigliosamente conferito alla nascita, quando, come sempre in questi casi, ancora non si sa come diventeremo. Non che fossi particolarmente brutta; ma Fleur non era il nome giusto, e tuttavia era il mio, come i nomi di quelle malinconiche Gioie o quei timidi Vittorii, quelle ingloriose Glorie o materialistiche Angele che siamo destinati a incontrare nel corso di una lunga vita di cambiamenti e infiltrazioni. Una volta ho conosciuto un Lancillotto che, ve lo assicuro, era tutt'altro che un cavaliere.
domenica 16 novembre 2008
Emma Dante - il TEATRO necessario
bellissimo documentario su Emma Dante
"Emma Dante - Il gesto necessario"
Regia: Clarissa Cappellani
venerdì 14 novembre 2008
RITO DEL VENERDì: bbbrrrezny.. (brrrr, spifferi! con tutte queste porte aperte...) + COMPITI PER TUTTI
lL periodo delle porte chiuse sta finendo.
Ma non è ancora il momento giusto per spalancarle.
Compiti per tutti.
Ci sono degli aspetti del tuo carattere che gli altri dovrebbero copiare?
Trovane almeno due.
mercoledì 12 novembre 2008
LAVORUBANDO al nuovo copertinario
I ricordi sono come uova d'uccello nel nido:
l'anima li riscalda per lunghi anni
e d'un tratto essi rompono il guscio
disordinatamente, inesorabilmente.
ancora sui calzini...
... questo mi ricorda qcn...
(puzze escluse!)
Dormono a qualunque ora del giorno,
si appallottolano per conservare il calore
e concentare al massimo il proprio odorino.
E' per questo motivo che quando vengono svegliati
appestano più che mai.
Se si osserva un calzino profondamente addormentato,
dai movimenti delle zampe, dall'espressione
dei suoi occhi chiusi e da ciò che farfuglia nel sonno,
si può dedurre che sogna di conquistare il mondo.
martedì 11 novembre 2008
il paradiso dei calzini (+ consiglio di lettura)
" Dove vanno a finire i calzini
quando perdono i loro vicini
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio
della biancheria
dove va chi ha smarrito la via
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini..
Chi non ha mai trovato il compagno
fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina
Nel paradiso dei calzini..
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’..
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me"
venerdì 7 novembre 2008
problema del venerdì
questo sì che è un dramma...
aiuto, chi mi illumina???
Ogni anno il mio amico Jim va a Cabo San Lucas, in Messico, per partecipare a una gara di pesca in alto mare. Secondo lui, il modo migliore per catturare i pesci grandi è usare come esca quelli più piccoli. Mentre i marlin si lasciano ingannare anche dalle esche di metallo, legno, plastica o gomma, gli squali martello, più intelligenti, non abboccano mai alle esche finte: vogliono la cosa vera.
Nelle prossime settimane, Toro, potresti trovare vantaggioso lasciarti catturare da un pescatore metaforico. Ma pretendi un'esca vera.